Codice di Procedura Penale art. 464 ter - Sospensione del procedimento con messa alla prova su proposta del pubblico ministero nel corso delle indagini preliminari 1

Andrea Pellegrino

Richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova nel corso delle indagini preliminari 1.

1. Nel corso delle indagini preliminari, il giudice, se è presentata una richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova, trasmette gli atti al pubblico ministero affinché esprima il consenso o il dissenso nel termine di cinque giorni.

2. Se il pubblico ministero presta il consenso, il giudice provvede ai sensi dell'articolo 464-quater.

3. Il consenso del pubblico ministero deve risultare da atto scritto e sinteticamente motivato, unitamente alla formulazione dell'imputazione.

4. Il pubblico ministero, in caso di dissenso, deve enunciarne le ragioni. In caso di rigetto, l'imputato può rinnovare la richiesta prima dell'apertura del dibattimento di primo grado e il giudice, se ritiene la richiesta fondata, provvede ai sensi dell'articolo 464-quater.

 

[1] Articolo inserito dall'art. 4, l. 28 aprile 2014, n. 67 .

Inquadramento

La riforma Cartabia ha inteso favorire il più possibile l'istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova, puntando fortemente sull'efficacia deflattiva della giustizia riparativa sia sul processo che sulla pena, quale strumento alternativo (diversion) rispetto agli approcci sanzionatori classici. Appare così chiara l'intenzione del legislatore di far diventare la restorative justice un momento essenziale del programma trattamentale alla base della sospensione del procedimento con messa alla prova: il che significa che la giustizia riparativa, oltre che rappresentare un cambiamento radicale del tradizionale paradigma sanzionatorio, dovrà sempre più incidere, in vario modo, sulla funzionalità stessa del procedimento penale e, nello specifico, sulla appetibilità in concreto dei riti speciali. E, più in generale, la l. n. 134 del 2021 segna l'ennesima affermazione di una giustizia penale acognitiva, volta a favorire un processo senza accertamento in nome degli obiettivi della celerità e dell'efficienza ove però non risulta del tutto scongiurato il pericolo di un ulteriore allontanamento della pena dalla sua finalità rieducativa, al di là delle proclamazioni formali, all'interno di misure sostitutive povere di contenuto trattamentale, a favore degli interessi preminenti della deflazione processuale e della ragionevole durata del processo, e di un disimpegno motivazionale del giudice nell'esercizio della sua discrezionalità.

La sospensione del procedimento con messa alla prova nel corso delle indagini preliminari

Il decreto legislativo n. 150 del 10 ottobre 2022, di attuazione della l. 27 settembre 2021, n. 134 recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, con l'art. 29 ha previsto che il P.m., con l'avviso di conclusione delle indagini, possa proporre all'indagato la sospensione del procedimento con messa alla prova, indicando la durata e i contenuti essenziali del programma trattamentale. Qualora venga fatta la proposta, l'indagato ha termine di venti giorni per aderire alla stessa: in tale ipotesi, il P.m. formula l'imputazione e trasmette gli atti al G.i.p., dando avviso alla persona offesa della facoltà di depositare, memorie entro il termine di dieci giorni. A sua volta, il G.i.p. – che può fissare udienza a norma dell'art. 127, anche convocando l'imputato al fine di verificare la volontarietà della richiesta – se non ritiene di dover pronunciare sentenza di proscioglimento ex art. 129, riconoscendo la proposta del P.m., aderita dall'imputato come conforme ai requisiti indicati dall'art. 464-quater, comma 3, primo periodo, richiede all'Uepe di elaborare il programma di trattamento d'intesa con l'imputato: programma di trattamento che l'Uepe deve trasmettere al giudice entro il termine di novanta giorni. Infine, il giudice, valutata l'idoneità del programma, eventualmente integrato o modificato con il consenso dell'imputato, dispone con ordinanza la sospensione del procedimento con messa alla prova.

Profili di diritto intertemporale

In mancanza di diversa disposizione, trattandosi di norma processuale, si applica il principio del “tempus regit actum”. Si richiamano le considerazioni esposte nel par. 8.1 a commento dell’art. 438.

Bibliografia

Gatta, Riforma della giustizia penale: contesto, obiettivi e linee di fondo della “legge Cartabia”, in Sistema penale, 15 ottobre 2021; Varraso, La “legge Cartabia” e l’apporto dei procedimenti speciali al recupero dell’efficienza processuale, in Sistema penale, 2/2022, 29 e ss.; Conte, L’immediatezza nella riforma Cartabia, in Giur. pen. web, 2022, 6; Donini, Efficienza e principi della legge Cartabia. Il legislatore a scuola di realismo e cultura della discrezionalità, in Politica del diritto, 4/2021, 591 e ss.; Bassi, I riti speciali nella riforma Cartabia: un’occasione mancata ?, in Il Penalista, 25 ottobre 2021; Relazione dell’Ufficio del Massimario n. 60/2021, 3 novembre 2021; Relazione dell’Ufficio del Massimario n. 68/2022, 7 novembre 2022; Dei-Cas, lche considerazione in tema di giustizia riparativa nell’ambito della legge Cartabia, in Arch. pen., 2021, n. 3, pag. 15; Relazione dell’Ufficio del Massimario n. 2/2023, 5 gennaio 2023.

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